Entrare nello specifico del termine KAIZEN, vista la complessità di significati ed il contesto in cui la parola si è sviluppata, senza essere prolissi, è praticamente impossibile! Per questo mi concentrerò nella su accezione inerente la strategia comportamentale. Per le altre connotazioni vi invito ad approfondire su Wikipedia dove trovate molte informazioni interessanti.
KAIZEN è la composizione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore), e significa “cambiare in meglio”, “miglioramento continuo”.
La logica del Kaizen, che nasce secondo il principio della filosofia
del business e della produttività, porta in sé molto più del significato
materiale legato all’efficienza produttiva; in realtà esso è
applicabile ad ogni aspetto dell’uomo nella sua sfera personale,
familiare, sociale, lavorativa, ambientale….
Il criterio è quello
del rinnovamento a piccoli passi, da mettere in pratica giorno dopo
giorno, con continuità, antitetico ad una visione del mutamento come
fenomeno repentino e profondo che comporta la rottura di un modello
precedente ed il sorgere di un nuovo modello. La base del rinnovamento è
rappresentata dall’incoraggiare ogni persona ad apportare ogni giorno
piccoli cambiamenti il cui effetto complessivo diventa un processo di
selezione e miglioramento dell’intera sfera personale.
Si tratta quindi di una ‘’visione olistica’’ del processo di crescita personale che presuppone una forte spinta motivazionale ed un senso d’appartenenza al gruppo, tali da far coincidere gli interessi del singolo con il gruppo stesso contrapponendosi quindi all’individualismo competitivo.
Il concetto di kaizen ed i suoi principi potrebbero forse venirci in aiuto in questo periodo storico così difficile sul piano umano? Ciò che possiamo fare è iniziare a praticare il kaizen sin da oggi e vedere cosa succede….
(Ringrazio per lo spunto di riflessione il Sensei Daniele Arnaldo Giorcelli)